domenica 7 maggio 2017

I consigli del mese: aprile 2017, Kanon Wakeshima, Alisa Takigawa e MYTH&ROID

Questa volta, vorrei discutere principalmente di musica. Sì, proprio di quelle canzoni che si sentono all'inizio o alla fine - a volte anche nel mezzo - dei vostri anime preferiti. Perché, come ben sapete, in Giappone questo mercato è molto importante, non è come da noi. Le sigle sono affidate molte volte a delle band più o meno famose, a volte per promuoverle, altre per attirare più fan, più soldi, o anche perché interessati all'anime in questione. Non sono di certo canzoni come le sigle del carissimo Giorgio Vanni, adatte, purtroppo, a un pubblico ristretto, bensì canzoni che, fuori dal contesto anime, possono interessare tutti.
Durante le mie scampagnate tra queste opening e ending, ho avuto modo di conoscere e apprezzare moltissimi artisti, tra solisti, boy band, girl band, unit e tanto altro. I BUMP OF CHICKEN mi hanno fatto sognare, ultimamente, le Kalafina sanno sempre creare una melodia perfetta in ogni occasione, i Sonar Pocket mi hanno divertito fin da subito, amo alla follia le petit milady, la unit formata da Ayana Taketatsu e la mia amatissima Aoi Yuuki, poi anche i tacica, NICO touches the walls, MICHI, mimimemeMIMI, MAN WITH A MISSION e molti altri.
Però.
Niente mi è mai rimasto impresso nel cuore come quelli che andrò a nominare tra poco. Quelli sopra sono fantastici, certo, ma non ho mai avuto - all'incirca - la necessità di seguirli assiduamente, come questi sotto.

  • Kanon Wakeshima
  • Alisa Takigawa
  • MYTH&ROID


Comincio subito con il mio amore. Kanon Wakeshima, una cantautrice e violoncellista, ha debuttato nel 2008 con la canzone "still doll", ending dell'anime Vampire Knight - che non ho visto, se interessa, cominciando così la sua carriera da musicista, decisa fin dalla nascita dai suoi genitori.
Durante gli anni, il suo stile è variato molto, ma ha sempre rappresentato diversi stili musicali, presenti e passati, donando unicità a ogni sua singola canzone. Infatti, se le sue prime canzoni, "still doll", "Shinku no Fatalism", "L'espoir" - da Shinsoku Dolce -  sono caratterizzate da atmosfere, cupe, magiche, grazie all'intelligente uso di strumenti ad arco, come il violoncello, viola, violino e contrabbasso, già dal suo secondo album, Shoujo Jikake no Libretto, Kanon comincia a sperimentare, andando a toccare generi del secolo scorso, come il charleston, in "Hime Charleston", o il tango "Kuroneko to Pianist no Tango", rivisitandoli ai tempi moderni, mischiando genialmente strumenti come il pianoforte, i sempiterni archi, con l'uso di sintetizzatori, in puro stile darkwave neoclassico, senza dimenticare, però, l'atmosfera magica. come in "Toumei no Kagi" o "Tree of Sorrow".
Dopo un periodo con un bassista omonimo, il quale la ha, almeno secondo me, influenzata un pochino nello stile - rendendolo molto più elettronico, almeno fino a qualche anno fa, e vari tour, arrivano sue nuove canzoni dal 2012, "Foul Play ni Kurari", dove questa volta rimaneggia un'orchestra sinfonica, "Sakura Meikyuu" e "Signal", molto sullo stile J-Pop, ma senza dimenticare le origini, e "Killy killy JOKER", l'otto aprile 2014 - senza farlo apposta è stato proprio tre anni fa, sancisce il mio primo incontro con lei, ed è tutt'ora una delle mie canzoni preferite, insieme alla seguente, "world's end, girl's rondo", dove unisce le note armoniche del suo violoncello, con suoni più elettronici. Nel terzo album, Tsukinami, oltre ad aver tentato anche stili kawaii, come in "Sansukumi", con "Nightingale" o "Monster Star" presenta delle ballate lente, ma piacevoli e indimenticabili. Con "Geijutsuka no Kawaii Souzou-tachi" preannuncia già uno stile che ritornerà in altre sue canzoni, tra il jazz e il musical, come Chicago o The Blues Brothers o il più recente La La Land. Nel suo ultimo album, del 30 novembre 2016, luminescence Q.E.D., Kanon propone molti stili diversi, a partire dalle ballate da locale anni '50, "odette", musical, "Heibon na Boku" e "Kimi wa Soleil", jazz, "Drink Drunk Music", orchestra, "love your enemies", punk-rock, "the BEAST can't BE STOpped" e "not for sale fossil", e le indescrivibili "Unbalance by Me" e la title track, "luminescence Q.E.D." - manca da citare "RIGHT LIGHT RISE", ma non so dove metterla. Ho amato questo suo ultimo lavoro per la varietà e complessità della tracce, da quanto sono ascoltabili all'infinito, senza mai stancare. La sua voce riesce sempre ad accompagnare la musica, in ogni situazione, con testi che esprimono perfettamente la musica, possono essere gioiosi, colorati, onirici, sognanti, liberatori, oppure formule magiche e inni. Canzoni così diverse potrebbe sembrare in contrasto tra loro, ma credo che sia questo il suo punto forte, favorita anche da come sono posizionate nella lista.
È una cantante poliedrica, capace di affrontare molte imprese musicali, e che amo alla follia. Per mesi e mesi ho ascoltato e riascoltato luminescence Q.E.D., amando ogni singola battuta, ogni singola nota, ogni singola parola. Quindi vorrei che molte più persone, appassionati di anime e non, conoscessero Kanon e la sua musica, mentre io, da grandissimo fan, continuerò a sperare di vederla in live.


Proseguo con un nuovo amore che è scaturito fin dal primo ascolto, quel giorno d'inverno del 2015.
Alisa Takigawa ha esordito con la canzone "Season", seconda ending dell'anime di Nanatsu no Taizai, tratto da uno dei miei manga preferiti, e fin da subito ho apprezzato molto questa canzone, sia per la parte strumentale, sia per la sua voce, molto chiara, dolce, ma allo stesso tempo decisa e forte. Incontrata di nuovo con "Sayonara no Yukue", ending di Owarimonogatari - rivaleggiando con le altre ending della serie cantate da Luna Haruna o supercell, e poi con "Iro Asenai Hitomi" con i quattro episodi inutili di Nanatsu no Taizai: Seisen no Shirushi l'estate scorsa - che ha decretato il mio amore definitivo per lei, ha rilasciato il suo primo album, at film., il 2 novembre 2016, con delle canzoni che ho subito apprezzato e che ascolterei all'infinito.
Il suo stile è molto semplice, non ci sono troppi suoni sintetizzati, potenti o macchinosi, i quali saranno sovrastati da chitarre acustiche, pianoforti o archi. Ciò è stato ben chiaro fin dalla sua prima canzone, prima traccia dell'album, dove la sua voce trasporta in una dolce melodia, come nei suoi altri due singoli, dove i cori si mischiano a una musica moderna, ma non troppo. Il contentino agli amanti del pop lo da, con "BOY'S CHRONICLE" e, in maniera minore, in "'I say hello' no subete" e "Journey". Però la maggior parte delle sue altre canzoni non sono movimentate, sono adatte ad essere ascoltate con calma, al fine di rilassarsi e trovare una pace interna. Specialmente "Planetarium", "Hanataba", "Again", "Natsu no Hana" o "Hibi Monochrome". Mentre altre sono così uniche da essere indescrivibili, almeno per me: è il caso di "Sugar" e "17-banchi", con una melodia così indimenticabile, orecchiabili e accattivanti da rimanere per sempre nei cuori di chi la ama.
Personalmente, credo che con "Iro Asenai Hitomi" abbia svolto un lavoro più che magnifico. Tutta la canzone è superba, dall'inizio alla fine, la musica, la sua voce mai imperfetta e il testo.
Sono rimasto subito colpito da questa giovane cantante e averla cominciata a seguire fin dal suo debutto mi rende felice e soddisfatto. Spero che riesca a regalarmi sempre nuove emozioni in futuro come sta già facendo con le ultime canzoni uscite, "No Side" e "ONE FOR YOU".
Ah, il suo nome si potrebbe trascrivere anche Arisa, però mi ricorda troppo un'altra "cantante".


Sono giunto al vero motivo per il quale ho deciso di parlare dei miei cantanti giapponesi preferiti.
Infatti, proprio in questi giorni, il 26 aprile, è finalmente uscito il primo album dei MYTH & ROID, eYe's, dopo quasi due anni dal primo singolo. Album che attendevo da tempo immemore, ormai. Ho seguito le gesta di questo duo - anche se ora credo si siano aggiunti altri membri, fin da "L.L.L.", il loro primo singolo, la ending di Overlord, dove già dimostrano una musicalità senza pari nel genere elettronico, grazie alla lunga esperienza del giovane Tom-H@ck, compositore, arrangiatore e produttore di molte opening, ending e OST. Fin da subito la voce di Mayu viene sfruttata, rendendola aggressiva, ma naturale, riuscendo a distorcere ogni suono, però senza renderlo obsoleto o fastidioso.
Il 2016 è stato un anno fruttuoso, infatti realizzano molte ending, come in Bubuki Buranki e, specialmente, in Re:Zero, con le quali diventano molto conosciuti, grazie a "STYX HELIX" e "STRAIGHT BET", successivamente anche con "Paradisus:Paradoxum", nella quale il mito (myth) e la modernità (android) nel loro nome raggiungono la massima connessione. Infatti nei loro testi si parla di inferno, di spietatezza, emozioni contrastanti, di scommesse mortali, di morte e desideri. Tutto con una strana poesia e gentilezza, da essere innaturale, ma adatta alla musica di sottofondo.
Le loro canzoni sembrano molto occidentali, dato il molto inglese utilizzato, però contengono molte affinità con la musica giapponese, rendendo ogni pezzo unico e inimitabile. Questo si sente per lo più nelle canzoni nuove dell'album, cantante da Kihow, la nuova vocalist, per esempio in "sunny garden Sunday", "Tough & Alone", mentre le altre sono più vicine a ciò che Mayu ha già cantato, come "TRAGEDY:ETERNITY" e "-to the future days", e "Yuki o kiku yoru" è davvero particolare, ogni volta che la ascolto provo uno strano senso di angoscia ed è per questo che mi piace.
Per concludere, non si può mai sapere cosa aspettarsi dai MYTH&ROID, ogni loro canzone è unica per i suoi motivi e ogni volta attendo l'uscita di una nuova, anche se ora so che dovrò aspettare di più, dopo l'uscita dell'album.
Ah, dimenticavo di insultare pesantemente la versione remix di "JINGO JUNGLE" presente in eYe's, davvero brutta e orrenda in confronto all'originale che amo alla follia.


Spero di avervi consigliato della musica diversa da quella convenzionale e commerciale che si sente sempre alla radio e, anche se ho dato molta più importanza a Kanon, credo di aver descritto abbastanza decentemente questi artisti.
Quindi, per concludere, non mi sono stupito che qualche anno fa Moreno abbia cantato la sigla di Lupin III: L'avventura italiana. Avevo sperato fosse un primo passo per vedere sigle cantate da artisti più famosi, invece la cosa è finita lì, presa da tutti come una schifezza senza senso, quando è un fatto che accade normalmente in Giappone.
Bene, mi devo scusare per il ritardo di questo mese, ma lo avevo già annunciato la scorsa volta, credo, quindi nulla, alla prossima,
Daddide.


Nessun commento:

Posta un commento