mercoledì 28 marzo 2018

Yuru Camp △ (Laid-Back Camp) -- RECENSIONE

RIASSUNTO: USCITE DALLE VOSTRE LURIDE STANZE, DANNATI HIKIKOMORI

"La quiete dopo la tempesta", diceva il caro Leopardi, con un'accezione molto negativa. Io, invece, la ritengo una bella descrizione di Yuru Camp△ (non dimenticate il triangolino, simbolo di qualità), ma in maniera molto positiva: dopo aver superato molti problemi di vario genere al fine di arrivare al campeggio e preparare il luogo designato, la tranquillità del posto e dei discorsi di Rin, Nadeshiko, Chiaki, Aoi ed Ena prenderanno il sopravvento anche nello spettatore, il quale raggiunge una vera e propria pace dei sensi, la cosiddetta catarsi.
Ma andiamo con ordine...
...magari senza troppi termini aulici.
La trama è molto semplice, ma incisiva: Rin (da ora in poi Shimarin) ama campeggiare, montare la tenda e bere una bevanda calda leggendo un libro di fronte al monte Fuji, da sola; con l'incontro della solare Nadeshiko comincerà ad apprezzare anche campeggiare in gruppo, anche se a distanza, conoscendo altre persone e imparando nuovi metodi per campeggiare in sicurezza e divertirsi.
Quindi, cosa hanno di speciale le scampagnate di cinque ragazze? Il fatto che siano liceali e carine non è di sicuro una certezza, né per me, né per tutti (un primo esempio è Koufuku Graffiti, che non ho gradito affatto), quindi come riesce a essere così rilassante ed esaltante allo stesso tempo?
Il tutto è giocato con l'interazione tra i personaggi e l'intento pedagogico che aleggia in tutti gli episodi al fine di far rispettare la natura e allo stesso tempo far godere al massimo il campeggio.
Infatti, non ci sarà solo un narratore esterno a raccontarci come raccogliere i rami, posizionarli e mantenere acceso il fuoco, montare la tenda in ogni situazione e cuocere cibo, ma le stesse, con le loro azioni e i loro modi per vivere al meglio il campeggio, trovando il giusto sacco a pelo o la tenda più semplice da montare, daranno una visione ancora più ampia all'insegnamento, facendolo risultare, quindi, di facile comprensione e anche divertente.
L'interazione tra i personaggi è resa in due modi: uno diretto, faccia a faccia, l'altro indiretto, tramite i messaggi con i cellulari, molto presenti. Infatti, le protagoniste mostreranno diversi modi di comportarsi, se da sole o in compagnia, e anche in base al mezzo di comunicazione. Shimarin, per esempio, sarà più aperta con i messaggi con Ena o Nadeshiko e da sola. Il modo in cui questi messaggi sono mostrati è simpatico ed esilarante e dimostra le grandi capacità delle seiyuu, come Nao Touyama (la quale mi spiega, finalmente come si pronuncia くぁwせdrftgyふじこlp), ed è un modo diverso per narrare gli eventi e rendere più partecipi gli spettatori.

Bene, è il momento di parlare dei personaggi...
Sakura Kagamihara è la dea tra le dee...
...con calma, non è neanche un personaggio principale...
La lotta per eleggere la ragazza migliore vige anche in Yuru Camp△ e se la giocano ad armi pari Shimarin, Nadeshiko, Chiaki e Aoi. Se la prima sorprende con la sua calma, il suo amore non corrisposto per i cani e il suo impegno per il campeggio, la seconda rimarrà impressa per la sua spensieratezza, cordialità e solarità senza pari, mentre la terza saprà risultare simpatica fin da subito e mai fuori luogo, nonostante il suo comportamento, e, infine, la quarta rimarrà indelebile per il suo accento - che io, personalmente, adoro. Menzioni d'onore vanno a Ena con le sue maledizioni e il suo cane Chikuwa e alla sopra citata Sakura, l'autista e sorella di Nadeshiko (e anche alla donna ubriaca).
Il modo in cui i personaggi si relazionano è davvero ben fatto: i comportamenti di questi cambiano in base a con chi interloquiscono e ogni volta mostrano nuovi lati della loro personalità. In questo modo non saranno stereotipate (non ci sarà nessuna tsundere o yandere e il ruolo di tsukkomi andrà a molti personaggi diversi), ma più reali: il modo in cui affrontano il viaggio per andare al campeggio, oppure i momenti di preparazione, acquisto e sperimentazione dei nuovi utensili, eccetera, eccetera.

Ciò che rimane più impresso sono i paesaggi, il punto cardine di questa serie: essi sono una rappresentazione ben realizzata di quelli reali, infatti tutti i luoghi attraversati dalle protagoniste avranno un riscontro anche nel nostro mondo, che essi siano campeggi o mappe di street view. Ciò riesce a far immergere ancora di più lo spettatore nella storia, la quale, quindi, risulta più credibile e più vicina alla normale routine di un campeggiatore. Ci saranno paesaggi mattutini, diurni e notturni, innevati ed estivi. È un peccato non essere riusciti a vedere dei campeggi in primavera o in autunno, ma i vari colori degli alberi autunnali riesce a dare un sfondo comunque magnifico e poetico.


Il tutto è condito da incalzanti e deliziose musiche, le quali, grazie a un intelligente utilizzo del fischiettio misto a chitarre acustiche, ricrea perfettamente l'atmosfera data da un campeggio nel bosco o in riva a un lago. Si ha anche una grande contrapposizione tra la sigla d'apertura e quella di chiusura. La canzone di Asaka (SHINY DAYS) è radiosa, pimpante, esaltante ed è la perfetta espressione del sentimento iniziale che si ha a inizio episodio, ovvero quello della scoperta e del divertimento. Mentre, la canzone di Eri Sasaki (Fuyu Biyori) è più tranquilla, rilassante e dolce, come a indicare un vero e proprio cambiamento nello stato d'animo della spettatore, il quale passa il momento gioioso iniziale, per riflettere su quanto appena visto e capire che la natura può riservare molte sorprese e perciò è necessario rispettarla.

Quindi, per concludere, Yuru Camp△ non è solo la storiella di cinque amiche carine che vanno in campeggio, ma anche un insieme di emozioni contrastanti e un grande occhio di riguardo verso madre natura in tutte le sue forme e un divertente e semplice insegnamento per rispettarla.


PRO:
 △ I personaggi risultano subito piacevoli e simpatici;
 △ Le atmosfere passano dall'essere gioiose a tranquille con semplicità e piacere;
 △ Ciò che viene insegnato e mostrato non è mai scontato e viene fatto con maestria;
 △ Le musiche sono perfette, divertenti e indimenticabili.

CONTRO:
 △ Chi non gradisce queste serie moe potrebbe trovare i personaggi stucchevoli;
 △ La continua presenza del monte Fuji e quindi di paesaggi simili tra loro potrebbe annoiare;
 △ L'intento pedagogico potrebbe essere mal visto da chi ha intenzione di divertirsi solamente;
 △ La carenza di vera e propria azione potrebbe far allontanare i vogliosi di pathos.


Benissimo, la mia breve recensione è conclusa. Questa serie mi ha fin da subito colpito, fin da quando la opening è partita (amo Asaka fin dalla sua prima canzone e non lo lascio mai a trasparire), fino alla fine. Sono rimasto trasportato con piacere in un tranquillo viaggio e in una calma permanenza in una tenda, tra stufati e bei paesaggi.
Consiglio caldamente questa serie a chi ha voglia di rilassarsi e ritrovarsi fuori casa anche rimanendoci dentro. Ritengo migliore la visione durante il periodo invernale, poiché ambientata tra settembre e dicembre, così da immedesimarsi ancora di più.
Quindi, senza troppi indugi, ci salutiamo e ricordate sempre di rispettare le regole del campeggio, di non accendere il fuoco vicino a zone d'erba e alla fine di spegnere le braci per bene, non lasciare per terra i rifiuti e preparatevi a ogni intemperia, come il freddo o la pioggia!
Alla prossima,
Daddide.

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CHIARIMENTI SU ALCUNI TERMINI TECNICI:
くぁwせdrftgyふじこlp: utilizzato nel gergo di internet dai giapponesi semplicemente alternando le lettere della tastiera partendo dalla "Q", andando poi alla "A", "W", salendo e scendendo per le prime due righe e indica un urlo interiore, un malessere, ma quasi mai negativo.
Tsundere: tipico personaggio stereotipato - la maggior parte delle volte femminile, il quale fatica ad esternare i propri veri sentimenti, risultando, perciò, violento e distaccato.
Yandere: tipico personaggio stereotipato, il quale dimostra così tanto il suo amore, da fare violenza, talvolta estrema, a chiunque si avvicini all'oggetto del suo amore.
Tsukkomi: termine che indica, in un duo di comici del manzai, il cabaret giapponese, quello più serio e composto, al contrario del boke, quello più sciocco e ingenuo. Di solito, lo tsukkomi interviene dopo le battute del boke colpendolo alla testa e facendo notare la sua stupidità e la realtà dei fatti, unendo, quindi, la risata dovuta alla violenza, a quella dovuta a giochi di parole o simili. Negli anime, un personaggio che ha questo ruolo (e sa di averlo) è Shinpachi Shimura, di Gintama, giusto per citarne uno dei più famosi.


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